martedì 7 giugno 2011

A me. La storia di una delle mie follie.


JAN SAUDEK_THISSTARISMINE75


DiP:endente dalla tua logora musica.

seNto quanto temPo ci hai passato soPra.
Mi stupisco a godere più di quei segni.

che della musica sTessa.

M.



All'inizio fu uno studio.
Scrivevo silenzi e notti, annotavo l'inesprimibile.
Fissavo vertigini.



Piangendo, vedevo l'oro - ma non potei bere. -

Poi spiegai i miei sofismi magici con l'allucinazione delle parole!
Finii per trovare sacro il disordine del mio spirito. Ero ozioso, in preda ad una attossicata febbre: invidiavo la felicità degli animali, - i bruchi che rappresentano l'innocenza dei limbi, le talpe, il sonno della verginità!
Il mio carattere s'inaspriva. Dicevo addio al mondo in una specie di romanze...

Tanta pazienza ho avuto
da scordare tutto, infine.
Timori e sofferenze
sono partite in cielo.
E la sete malsana
intorbida le mie vene.

(liberamente e autisticamente tratto da: ARThUR_RIMBAUD)

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