giovedì 30 giugno 2011

sulla strada


.ho sempre odiato quel romanzo.
.mi sono sempre formata a pagina 27.
.o 24, non ricordo.
.mai andata oltre.
.tant'è.
.ma mi sento bene lo stesso eh.
.penso di essere comunque viva sul fronte cultural letterario.

.aspetto.
vivo nel frattempo. mi stupisco di quello che sento. mi scopro ad emozionarmi quando meno me l'aspetto. sono iperattiva. faccio un sacco di cose, un sacco di chilometri. parlo un sacco. troppo sì. ufficialmente troppo. ma sono in una fase abbastanza grafomaniaca. calcolando che erano mesi che non mettevo mano a nessun tipo di scrittura che non riguardasse il lavoro.

.aspetto.
è una sensazione quasi strabiliante. una specie di benzina. sono inquieta, agitata, cambio facilmente umore, rimugino, penso e ripenso. cioè non è facile. aspettare, intendo.

è difficilissimo.

eppure la trovo una attività vivificante.
fuggo dalla città.
scappo al mare.

.voglio annegare.

giovedì 16 giugno 2011

occhi_negli_occhi


("la nuit"_J.saudeck)

chissà come
ma mi sento pacifica ed inquieta
nello stesso momento.
sarà colpa della luna
che mi tiene sveglia
quando dovrei dormire
a fumare sigarette
che finiscono sempre troppo presto
lasciandomi in bocca un sapore dolce
e denso di catrame e pece

dolce notte densa di sogni
abitati e confusi
fatti ad occhi aperti
in preda al desiderio di giocare
al nostro gioco preferito

liberi
occhi negli occhi

domenica 12 giugno 2011

domenica pomeriggio. senza risposte.


Ho solo bevuto un po' di tequila ieri. E un po' di montenegro ghiacchio e limone. E un po' di bevanta spiritosa (acqua ghiaccio e jackdanielS).

Ho solo cercato gusto. E oramai, alla mia età, si riesce davvero a trovrare gusto.

E' strano come con l'età cambi il modo di percepire i sapori, gli zuccheri sulla lingua, nella gola.

Il senso di tutto questo?
Due occhi.
Aperti.
Io sono davvero troppo vecchia oramai per certe cose. Eppure ho lo stesso cipiglio di quando avevo vent'anni. E non so se di questo preoccuparmene o no...

Ora bevo chinotto. Per riparare alla tequila. E a tutto il resto. Per consolarmi un po'.

Ho bisogno dei miei spazi di consolazione. Di stare in silenzio a riflettere.

Di stare in attesa a capire. Elaborare i miei stessi stati d'animo. Le mie (e)mozioni.

Perchè ne ho ancora, di emozioni. E questo mi rende felice e terrorizzata insieme...

Oggi incazzata, stanca, emozionata, appassionata

APPASSIONATA

oggi.

Scappata al sole.
Domani voto.

Domani.
Oggi sono incazzata.
E appassionata.

mercoledì 8 giugno 2011

catartica


d'altronde Catartica ha in sé alcuni dei migliori pezzi di musica italiana indie mai pubblicata.
indie? mmmh. beh, comunque rock. o comunque sporca. o introspettiva. riflessiva. come la vogliamo (o la volevamo) chiamare, la musica dei Marlene Kuntz?

Beh. Per me quel disco. e quelle canzoni. sono una specie di nenia stupenda e magnetica. Ha quasi vent'anni. E' portentoso. Era il 1994. Avevo 18 anni appena, Kurt Cobain visto a febbraio a Roma. Morto ad Aprile, appunto, mentre diventavo maggiorenne.
Un vero portento Catartica.
Il portento poi è amplificato perché è legato, tra gli altri, ad un ricordo.
Il ricordo di mani nodose e di un corpo esile, giovane, di porcellana. Tenuto in piedi solo da due bottoni neri e grossi. Occhi di brace scura. Occhi odorosi.

Occhi odorosi che ancora guardano in questa direzione. Perché non posso e non voglio lasciarli andare.
Vorrei far passare altri vent'anni. Ora. Per vedere come continuo a tirarlo per i capelli. A prenderlo per la mano. A usare la sua musica come una coperta. Voglio valanghe di musica. Valanghe di minuti da passare in sua compagnia. Per dare cibo alla mia anima imperfetta e mortale.

Non si tratta di amore. Il mio Amore è votato e al sicuro.
E' elezione. E' essersi scelti e annusati. Inseguiti. Còlti. Aspettati. Sbirciati. Ignorati. Toccati. Distaccati. Dimenticati. Ricordati. Sfiorati.

Cercati.

Centinaia di migliaia di secondi passati ad essere uno nella stanza buia dell'altro.



Alla luna piena che ho sul viso
rivolgo me stesso pallido,
bianco di sonno alcolico.
Verdi colli in chiaro scuro...
io... chiedo scusa per il disordine
vorrei poter sorridere.
Resto solo io con la gioia che mi do
Resto solo e corre via quello che non ho
DONNA, come ti vorrei vicino
due in uno, in cielo, accanto a Dio
e il tuo sospiro addosso al mio
Pietosi colli in chiaroscuro
piegato vado, e sono senza fiato
piegato e senza fiato
Ho un arto appeso in aria senza vita e...
a nulla serve se non a ricordare che e' mio;
non c'e' molta dignita' nella sua posa
MUOVITI, MUOVITI, MUOVITI
Resto solo io con la gioia che mi do
Resto solo e corre via quello che non ho
Resto solo io con la gioia che mi do

martedì 7 giugno 2011

A me. La storia di una delle mie follie.


JAN SAUDEK_THISSTARISMINE75


DiP:endente dalla tua logora musica.

seNto quanto temPo ci hai passato soPra.
Mi stupisco a godere più di quei segni.

che della musica sTessa.

M.



All'inizio fu uno studio.
Scrivevo silenzi e notti, annotavo l'inesprimibile.
Fissavo vertigini.



Piangendo, vedevo l'oro - ma non potei bere. -

Poi spiegai i miei sofismi magici con l'allucinazione delle parole!
Finii per trovare sacro il disordine del mio spirito. Ero ozioso, in preda ad una attossicata febbre: invidiavo la felicità degli animali, - i bruchi che rappresentano l'innocenza dei limbi, le talpe, il sonno della verginità!
Il mio carattere s'inaspriva. Dicevo addio al mondo in una specie di romanze...

Tanta pazienza ho avuto
da scordare tutto, infine.
Timori e sofferenze
sono partite in cielo.
E la sete malsana
intorbida le mie vene.

(liberamente e autisticamente tratto da: ARThUR_RIMBAUD)