sabato 5 novembre 2011

trasgredire?

sono a disagio 
perché il mio essere un Irregolare 
non ha più via di scampo nella giovinezza 
- di per se stessa riparo o giustificazione alla Trasgressione. 

ma Trasgredire
/a questo punto/
non è altro che Fluire


Gilberto Centi.

venerdì 28 ottobre 2011

viàticum_

Viaggiano i viandanti viaggiano i perdenti più adatti ai mutamenti
Viaggia la polvere viaggia il vento viaggia l'acqua sorgente
 
Viaggiano i viandanti viaggiano i perdenti più adatti ai mutamenti viaggia Sua Santità
Viaggiano ansie nuove e sempre nuove crudeltà
 
Cadono di vertigine...
Cadono di vertigine...

intraprendere un viaggio è decidere.
da un giorno all'altro.
succede spesso, di cominciare a camminare senza sapere che si sta "partendo". 
ci si ritrova a non avere scelta. a sapere che si vuole andare solo e soltanto verso QUELLA dierezione. e non altrove.

è la bellezza della vita. ed il suo paradosso insieme.
augurare buona strada vuol dire stimare chi si ha davanti. anche se se ne intravedono le spalle, più che il volto.
è da vigliacchi non ammettere quando avviene. così come è da sciocchi non ammettere che si è partiti. che si è andati. e che non si ha alcuna intenzione di fermarsi a metà cammino.

io sono andata per la mia strada da qualche tempo oramai. so' solo chi è che mi starà accanto nonostante tutto. non so immaginarmi dove, fra un anno, fra dieci. 

ma so' che ci sarà quell'ometto scostante, silenzioso, riottoso, a volte nervoso, attento, intelligente, rompicoglioni. 

mi guaro intorno. tutto il resto mi sbatte violentemente addosso. ma io continuo a mettere un passo avanti all'altro. come respirare. 

che strana cosa.
che strana caparbia, che strano mutamento.

non sapere dove vai. ma sapere che vai ed essere serena per questo.

viaggiano i perdenti, più adatti ai mutamenti.

sì.

vivian-maier "untitled_undated"

giovedì 15 settembre 2011

"Non lasciarti sgomentare dagli addii. Un addio e' necessario prima che ci si possa ritrovare. E il ritrovarsi dopo momenti o esistenze, e' certo per coloro che sono amici. " Richard Bach

lunedì 15 agosto 2011

the_escape


senza la grazia di una parola nuova.
una metà d'agosto sconvolta.
nessuna ricorrenza.
il dubbio di un ricordo.

ma davvero è stato importante per me? quel giorno, quell'ora?
per quanto tempo. da quanto tempo?

poi ti rendi conto che piove. ma non ti dà noia. non ti agita. non ti fa provare nessuna sensazione di sconfitta. di occasione mancanta.

una cena in compagnia mangiato cibo tirolese.

niente male.

a parte l'assenza.
ma si cura. ci si cura. dalle assenze.

giovedì 30 giugno 2011

sulla strada


.ho sempre odiato quel romanzo.
.mi sono sempre formata a pagina 27.
.o 24, non ricordo.
.mai andata oltre.
.tant'è.
.ma mi sento bene lo stesso eh.
.penso di essere comunque viva sul fronte cultural letterario.

.aspetto.
vivo nel frattempo. mi stupisco di quello che sento. mi scopro ad emozionarmi quando meno me l'aspetto. sono iperattiva. faccio un sacco di cose, un sacco di chilometri. parlo un sacco. troppo sì. ufficialmente troppo. ma sono in una fase abbastanza grafomaniaca. calcolando che erano mesi che non mettevo mano a nessun tipo di scrittura che non riguardasse il lavoro.

.aspetto.
è una sensazione quasi strabiliante. una specie di benzina. sono inquieta, agitata, cambio facilmente umore, rimugino, penso e ripenso. cioè non è facile. aspettare, intendo.

è difficilissimo.

eppure la trovo una attività vivificante.
fuggo dalla città.
scappo al mare.

.voglio annegare.

giovedì 16 giugno 2011

occhi_negli_occhi


("la nuit"_J.saudeck)

chissà come
ma mi sento pacifica ed inquieta
nello stesso momento.
sarà colpa della luna
che mi tiene sveglia
quando dovrei dormire
a fumare sigarette
che finiscono sempre troppo presto
lasciandomi in bocca un sapore dolce
e denso di catrame e pece

dolce notte densa di sogni
abitati e confusi
fatti ad occhi aperti
in preda al desiderio di giocare
al nostro gioco preferito

liberi
occhi negli occhi

domenica 12 giugno 2011

domenica pomeriggio. senza risposte.


Ho solo bevuto un po' di tequila ieri. E un po' di montenegro ghiacchio e limone. E un po' di bevanta spiritosa (acqua ghiaccio e jackdanielS).

Ho solo cercato gusto. E oramai, alla mia età, si riesce davvero a trovrare gusto.

E' strano come con l'età cambi il modo di percepire i sapori, gli zuccheri sulla lingua, nella gola.

Il senso di tutto questo?
Due occhi.
Aperti.
Io sono davvero troppo vecchia oramai per certe cose. Eppure ho lo stesso cipiglio di quando avevo vent'anni. E non so se di questo preoccuparmene o no...

Ora bevo chinotto. Per riparare alla tequila. E a tutto il resto. Per consolarmi un po'.

Ho bisogno dei miei spazi di consolazione. Di stare in silenzio a riflettere.

Di stare in attesa a capire. Elaborare i miei stessi stati d'animo. Le mie (e)mozioni.

Perchè ne ho ancora, di emozioni. E questo mi rende felice e terrorizzata insieme...

Oggi incazzata, stanca, emozionata, appassionata

APPASSIONATA

oggi.

Scappata al sole.
Domani voto.

Domani.
Oggi sono incazzata.
E appassionata.

mercoledì 8 giugno 2011

catartica


d'altronde Catartica ha in sé alcuni dei migliori pezzi di musica italiana indie mai pubblicata.
indie? mmmh. beh, comunque rock. o comunque sporca. o introspettiva. riflessiva. come la vogliamo (o la volevamo) chiamare, la musica dei Marlene Kuntz?

Beh. Per me quel disco. e quelle canzoni. sono una specie di nenia stupenda e magnetica. Ha quasi vent'anni. E' portentoso. Era il 1994. Avevo 18 anni appena, Kurt Cobain visto a febbraio a Roma. Morto ad Aprile, appunto, mentre diventavo maggiorenne.
Un vero portento Catartica.
Il portento poi è amplificato perché è legato, tra gli altri, ad un ricordo.
Il ricordo di mani nodose e di un corpo esile, giovane, di porcellana. Tenuto in piedi solo da due bottoni neri e grossi. Occhi di brace scura. Occhi odorosi.

Occhi odorosi che ancora guardano in questa direzione. Perché non posso e non voglio lasciarli andare.
Vorrei far passare altri vent'anni. Ora. Per vedere come continuo a tirarlo per i capelli. A prenderlo per la mano. A usare la sua musica come una coperta. Voglio valanghe di musica. Valanghe di minuti da passare in sua compagnia. Per dare cibo alla mia anima imperfetta e mortale.

Non si tratta di amore. Il mio Amore è votato e al sicuro.
E' elezione. E' essersi scelti e annusati. Inseguiti. Còlti. Aspettati. Sbirciati. Ignorati. Toccati. Distaccati. Dimenticati. Ricordati. Sfiorati.

Cercati.

Centinaia di migliaia di secondi passati ad essere uno nella stanza buia dell'altro.



Alla luna piena che ho sul viso
rivolgo me stesso pallido,
bianco di sonno alcolico.
Verdi colli in chiaro scuro...
io... chiedo scusa per il disordine
vorrei poter sorridere.
Resto solo io con la gioia che mi do
Resto solo e corre via quello che non ho
DONNA, come ti vorrei vicino
due in uno, in cielo, accanto a Dio
e il tuo sospiro addosso al mio
Pietosi colli in chiaroscuro
piegato vado, e sono senza fiato
piegato e senza fiato
Ho un arto appeso in aria senza vita e...
a nulla serve se non a ricordare che e' mio;
non c'e' molta dignita' nella sua posa
MUOVITI, MUOVITI, MUOVITI
Resto solo io con la gioia che mi do
Resto solo e corre via quello che non ho
Resto solo io con la gioia che mi do

martedì 7 giugno 2011

A me. La storia di una delle mie follie.


JAN SAUDEK_THISSTARISMINE75


DiP:endente dalla tua logora musica.

seNto quanto temPo ci hai passato soPra.
Mi stupisco a godere più di quei segni.

che della musica sTessa.

M.



All'inizio fu uno studio.
Scrivevo silenzi e notti, annotavo l'inesprimibile.
Fissavo vertigini.



Piangendo, vedevo l'oro - ma non potei bere. -

Poi spiegai i miei sofismi magici con l'allucinazione delle parole!
Finii per trovare sacro il disordine del mio spirito. Ero ozioso, in preda ad una attossicata febbre: invidiavo la felicità degli animali, - i bruchi che rappresentano l'innocenza dei limbi, le talpe, il sonno della verginità!
Il mio carattere s'inaspriva. Dicevo addio al mondo in una specie di romanze...

Tanta pazienza ho avuto
da scordare tutto, infine.
Timori e sofferenze
sono partite in cielo.
E la sete malsana
intorbida le mie vene.

(liberamente e autisticamente tratto da: ARThUR_RIMBAUD)

sabato 30 aprile 2011

PoSSiBILmEnTe


Possibilmente vorrei che fosse sempre così.
Quella faccia tesa e sorridente era davvero sorprendente.
Ho imparato a non desiderare uomini deboli - (quelli che vogliono esserlo).
Ho imparato a fingere di non desiderarne il pianto.
E quella faccia tesa e sorridente mi ha rinfrancato. E reidratato.
Ho perso tutte le lacrime della cattiveria aspettando di vedere l’imbarazzo e la paura.
Mi sono trovata sorpresa. E asciutta.
Pronta a riempirmi di nuovo però, che la cattiveria è come andare in bicicletta.
Si assopisce, ma non si fa dimenticare.
Riaffiora da un pertugio. Da un angolo, come se fosse stata sempre lì, in attesa di tornare.
Ri-tornare.
Ri-essere. Ri-affiorare.
E il desiderio teso e assoluto di tirare quelle ciocce al terreno.
Di vilipendere e annullare anche con semplici richieste. Blandi comandi quasi infantili. Che fanno effetto. E tanto.

Vedo dove vado passo dopo passo. Di più non posso. Non vado. Ma fin qui è quello che ho visto.
Un po’ poco per fidarsi. Per poter dire: “Ho capito”.
Passo dopo passo.
E due giorni di silenzio non sono un buon passaggio.
Ma aspetto di sentire, tornare a vedere.

martedì 8 marzo 2011

così come per tutte le cose! :)


"la differenza femminile sono millenni di esclusione dalla storia. Approfittiamo della differenza"


Carla Lonzi ha un pregio, la sua inesuaribile puntualità in ogni parola che ha lasciato scritto. E' una intellettuale di ritorno. Era qualcosa d'altro prima di essere anche una donna di pensiero. E questo l'ha sempre aiutata ad essere nitida. Pulita. Puntuale. Ad hoc.

Qualsiasi giorno fosse quello in cui ha scritto. Qualunque giorno sia oggi.